Il fantastico editoriale di Marco Travaglio: Benvenuti in Culonia

Marco Travaglio

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Il fantastico editoriale di Marco Travaglio: Benvenuti in Culonia

Ci sono giornate che cominciano uggiose e non inducono proprio al buonumore. Poi giunge notizia che Antonio Tajani, a nome di FI e dunque di B., si è molto congratulato con la Merkel per il suo quarto cancellierato e ha rivelato che lei e Silvio hanno appena avuto “due lunghi e approfonditi incontri, non sono mai stati così vicini”, e uno subito si rianima. Siccome siamo un Paese senza memoria che confida nella smemoratezza altrui, ecco un breve riepilogo dei rapporti bilaterali Berlino-Arcore.

Quand’era premier, sinceramente offeso dall’intollerabile serietà della Cancelliera, B. le provò tutte per sbeffeggiarla e umiliarla: una volta le fece il cucù, un’altra la lasciò per mezz’ora sotto il sole mentre lui era al telefono (“con Erdogan”, disse poi, essendo un madrelingua turco) e così via. Lei lo ripagò il 23 ottobre 2011 con la famosa risata in duo con Sarkozy, e chissà se sapeva che un anno prima il Fatto aveva riferito una voce ricorrente in Transatlantico: i fedelissimi di B. erano terrorizzati che uscissero, dalle procure di Milano o Napoli o Bari, intercettazioni compromettenti fra lui, i suoi papponi e le sue escort. Compromettenti non per l’attività di puttaniere, che anzi faceva punteggio. Ma per l’abitudine a catechizzare, nelle cene eleganti pre-bungabunga, le papigirl sulle sue mosse diplomatiche ai vertici internazionali, e a condire il tutto con sapidi aneddoti e soprannomi. Purtroppo quello della Merkel era “culona inchiavabile”.

Le intercettazioni poi non uscirono (o non c’erano, o furono stralciate per irrilevanza penale), ma chi lo conosceva giurava che il Gran Simpatico la chiamava così, amichevolmente, con tutti. Infatti la stessa voce fu raccolta da Selvaggia Lucarelli nel suo blog. L’indiscrezione, rimbalzata sui giornali tedeschi, da Bild a Die Welt, cadde nel più impenetrabile silenzio dell’entourage berlusconiano: nessun commento né smentita. Poi, un anno più tardi, subito dopo la risata Merkel-Sarkozy, B. perse la maggioranza e si dimise. Poi prese ad accusare apertamente la Merkel, in combutta con Sarkò, Obama, Napolitano e il mago Otelma, di aver congiurato contro il suo governo, in quello che doveva essere, se non andiamo errati, il quarto o il quinto “golpe” ai suoi danni dal ’94. Lo ribadì papale papale nel gennaio 2013 a Servizio Pubblico, accusando il governo tedesco di aver aizzato la Deutsche Bank a vendere titoli di Stato italiani per far schizzare lo spread. La Costamagna gli mostrò una lettera di smentita della banca tedesca, ma lui rispose che allora sarà stata la Bundesbank (finiva sempre per bank).

Intanto i suoi giornali, parlando con cognizione di causa e sapendo di far cosa gradita al Capo, avevano iniziato a chiamare la Merkel con quel grazioso vezzeggiativo. Cominciò Libero di Belpietro: “Angela è davvero una culona. Il primo a dirlo fu Kohl” (27.11.2011). Proseguì il Giornale di Sallusti: “La caduta di Berlusconi: è stata la culona” (31.12.2011). E così via, anche a sproposito, persino negli eventi sportivi. Tipo quando la nostra Nazionale eliminò la Germania agli Europei 2012: “Ciao ciao culona” (il Giornale, 29.6.12). “Vaffanmerkel”, “Due calci nel culone” (Libero, 29.6.12). Angela perdeva 10 chili? “Merkel a dieta: anche lei si vede culona” (Libero, 7.5.2014). Così, dando ormai la cosa per fatto notorio, un giornalista della Bbc, Jeremy Paxman, pose a B. la domanda che nessun collega italiano aveva mai osato fare: “Scusi, è vero che ha definito Angela Merkel ‘culona inchiavabile’?”. L’interrogativo sortì sul Lord Brummel brianzolo l’effetto del gas paralizzante: una lunga, interminabile paresi, tipo fermo-immagine (il tempo per l’interprete di riaversi dallo choc e trovare le parole per tradurre un’espressione non proprio tipica del linguaggio politico diplomatico), seguita dal moto ondulatorio e sussultorio della mano destra che faceva cenno di passare alla domanda successiva. Deborah Bergamini, la sventurata portavoce, dovette vergare una nota ufficiale per smentire qualsivoglia imbarazzo, incolpare la Bbc di un taglio politico, precisare che nella versione integrale B. smentiva di aver mai insultato Merkel o altri, spiegare l’apparente paralisi con la vigile attesa della traduzione.

Da: Il Fatto Quotidiano del 28/09/2017.

 

Il fantastico editoriale di Marco Travaglio: Benvenuti in Culoniaultima modifica: 2017-09-28T22:59:47+02:00da eles-1966
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